lunedì 1 giugno 2009

Creata la rosa blu





















Di rose blu ho già parlato nel mio primo post su Myspace http://blogs.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog.view&friendId=215076442&blogId=306183236 e come ogni appassionato di giardinaggio sa, le rose blu in natura non esistono ed è sempre stato il sogno di ogni selezionatore di rose ottenerle.
Anch'io da ragazza, essendo un'amante del giardinaggio ed in particolare della coltivazione delle rose, sognavo di potermi dedicare un giorno alla sua creazione.

Come accennai anche in quel post, si stava cercando di ottenerle con la manipolazione genetica. Certamente è molto meno romantico che ottenerle naturalmente, ma anche questa è una materia molto interessante, almeno per i miei gusti, infatti è anch'essa una delle mie grandi passioni.

In effetti la genetica ha a che fare anche con il giardinaggio tradizionale, come ricorderete dai vostri studi scolastici, le Leggi sull'ereditarietà di Mendel furono formulate grazie a studi su piante di piselli.

Risale al Novembre dello scorso anno la notizia della creazione in laboratorio delle prime rose blu e la ricerca, che è stata pubblicata sulla rivista "Nature Cell Biology", appartiene a scienziati dell' Università "Vrije" di Amsterdam, ma la coordinatrice è italiana Francesca Quattrocchio, che pur lavorando da vent'anni in Olanda, è in contatto con molti ricercatori italiani ed alcuni di questi hanno partecipato alla ricerca.

Come ci sono arrivati? Clonando i geni, che partecipano al meccanismo, che controlla la colorazione dei petali, il quale si basa sul riuscire a cambiare il livello di acidità nelle cellule dei petali.

Come avviene? Le sostanze che danno il colore ai fiori, sono racchiuse nei vacuoli, che si trovano nei petali, ma per dare le diverse tonalità di colore, è necessario controllare il livello di acididità nei vacuoli: se l'ambiente è acido, i petali saranno rosa o rossi; se è basico i petali diventano blu.

La proteina che controlla questo meccanismo, si chiama PH5 e funziona come una pompa acido-base, cioè capace di modificare l'acidità.
Riuscire a modificare questo gene, significa poter controllare quindi l'acidità nei vacuoli e di conseguenza la colorazione dei petali.
Se il funzionamento della proteina viene spinto al massimo possiamo avere fiori di un rosso acceso, se viene rallentato i fiori saranno blu.
In poche parole si è riusciti ad intervenire su questo singolo aspetto della pianta, disattivando nelle nuove rose blu questa proteina.


Ciao...una rosa blu per voi


:-)



4 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono la mamma di un ragazzo che amava moltissimo le rose blu e per ogni ricorrenza importante le offriva ed erano molto apprezzate, in particolare dalla sottoscritta. Peccato che molti fioristi non le abbiano nei loro negozi perchè io gradire portarle più spesso sulla tomba del mio adorato figlio. Clea Balestri

Chicco ha detto...

Un abbraccio Clea

liliana ha detto...

Le rose blu hanno un "che" di speciale, come speciale sarà stato tuo figlio. Ciao Clea.

ROSA BLU ha detto...

Ciao, Clea...Anche a me le rose ricordano una persona andata via troppo presto: mia madre. Amava il giardinaggio e ad ogni mio onomastico e compleanno mi svegliava portandomi un mazzetto di profumate e colorate rose del nostro giardino.
Bello che il loro ricordo ci abbia avvicinate. È come sentirli ancora con noi.
Se ripassi di qua ti lascio un affettuoso sorriso...