domenica 31 gennaio 2010

Creature eccezionali!




Da http://www.progettodiabete.org/indice_ie1000.html?news/2007/n2007_037.html

Ipoglicemia e “Pet therapy”

Cani non idonei per la guida dei non vedenti hanno ritrovato una nuova vita riuscendo a percepire le ipoglicemie nei diabetici

A cura di Ginette Marra

I pazienti diabetici di tipo 1 si iniettano dosi di insulina più volte al giorno, stando bene attenti però a non oltrepassare il proprio fabbisogno quotidiano, al fine di evitare un calo netto della glicemia, che rappresenta un rischio di seri danni cerebrali e in alcuni casi persino di morte. Le ipoglicemie sono il maggior pericolo durante il riposo notturno.

Da qui l’idea di Mark Ruefenacht, 45 anni, di addestrare i cani ad annusare le ipoglicemie.

Ruefenacht, diabetico dall’età di 29 anni, una sera si iniettò una dose errata di insulina durante un viaggio di lavoro, in cui aveva consumato una tazza di cioccolata calda e un dolce senza valutare la dura attività fisica a cui era stato sottoposto durante il giorno. La sua glicemia ebbe una flessione pericolosa, ma fortunatamente, il cane che stava allenando per un non vedente, lo svegliò.

I suoi cani sono addestrati a sentire la mutazione della sudorazione emessa dal corpo quando scende il livello di glucosio nel sangue, e a mettere in allerta il paziente diabetico. Sembrerebbe che il corpo metta in azione un processo chimico non ancora molto chiaro, nel momento dell’ipoglicemia.

Così, la società Dogs4Diabetics, associazione senza scopo di lucro, creata da Ruefenacht nel 2004 ha addestrato dieci cani per diabetici e ne sta allenando altri dieci. L’associazione procura questi cani solo ai pazienti con diabete di tipo 1 perché tale condizione è una situazione di maggiore emergenza rispetto al diabete di tipo 2.

Mentre un cane per non vedenti deve avere doti di spiccata mansuetudine, deve potere stare seduto per molte ore accanto al suo proprietario, e potere essere controllato facilmente, il cane per diabetici ha l’unico compito di sentire le ipoglicemie del suo padrone.

Ruenfenacht ed alcuni dei suoi cani hanno partecipato recentemente ad un incontro con le famiglie di bambini con il diabete. L’interesse per i cani è stato altissimo, considerando che nel diabete infantile si è spesso soggetti a fluttuazioni considerevoli della glicemia e si è costretti a numerosi monitoraggi anche notturni.

Il cane rappresenterebbe dunque un valido alleato nel sentire le ipoglicemie, sopratutto durante il sonno.

Per maggiori informazioni:

Dogs4Diabetics: www.Dogs4Diabetics.com
Si veda anche l’articolo: Rilevazione canina dell’ipoglicemia

domenica 24 gennaio 2010

La "regina" dei fiori



Il fiore più famoso, il più amato, simbolo della bellezza, della giovinezza e dell'amore....la rosa.
Molto probabilmente è stato il primo fiore ad essere coltivato per scopi ornamentali.
Risultano reperti fossili risalenti a milioni di anni fà e riscontrati in Europa, Asia ed America.

Le prime tracce storiche sulla loro coltivazione riportano ai Sumeri ad oltre 5000 anni fà.
I Cinesi da sempre le hanno utilizzate per estrarne l'essenza per i profumi.
Famosi erano nei tempi remoti i roseti di Shiraz(Iran), descritti come una vera meraviglia nei racconti di coloro che li hanno visitati.

Prima di essere simbolo dell'amore, in passato, la rosa è stata considerata simbolo divino. Gli egizi ad esempio l'avevano consacrata ad Iside e la utilizzavano nel culto dei morti, i Greci ed i Romani al dio dell'amore(Eros o Cupido).

Una rosa senza spine è l'emblema dello stemma d'Inghilterra.
Questo ci riporta alla mente la "Guerra delle due rose", una sanguinosa lotta per la successione dinastica al trono d'Inghilterra, tra i Lancaster(rosa rossa) e gli York(rosa bianca).

Ma la sua coltivazione, fatta in maniera "scientifica", la si deve a Carlo Magno, e quindi ai Francesi, in particolare, fu affidato ai monaci il compito di studiarle e crearne nuove specie, incrociando le specie autoctone con quelle portate in Francia come bottino di guerra.

L'interesse per questo fiore è sempre stato vivo anche se con forza diversa. Ad esempio ebbe grande impulso nel Rinascimento, mentre in epoca barocca fu offuscato, ritrovando massimo splendore nel Romanticismo, di cui fu addirittura un simbolo.

Attualmente se ne coltivano oltre 3000 specie. Data l'enorme varietà di esemplari, una loro classificazione ben precisa non c'è.



(Origine foto: http://cucino-in-giardino.blogspot.com/2009/05/e-anche-le-seconde.html)

Il primo gruppo da considerare è quello delle rose botaniche, quelle naturali spontanee, a cui si aggiungono quelle ottenute da ibridazioni tra loro: tra queste famosissime sono la rosa Canina, Gallica e Damascena.

Le rose moderne sono frutto di ibridazioni tra rose spontanee, provenienti dall'Asia e importate soprattutto in Francia alla fine del XVIII secolo, con specie europee.
In particolare erano rose provenienti dalla Cina, tra cui, la più significativa è la Rosa Indica Fragrans, gialla e profumatissima, da cui derivano le rose tea.


(Origine foto: http://www.leserre.it/dbimg/rosa%20tea%202.jpg)

Le rose tea sono considerate le rose per eccellenza, con fiori medio grandi, bella forma, profumati e portati da lunghi steli.
Presentano molti petali ed un' assortitissima varietà di colori.

Abbiamo poi il gruppo delle polyanta, che come dice il nome, che deriva dal greco(molti fiori), presentano mazzetti di fiori di piccole dimensioni.


(origine foto: http://www.crocus.co.uk/images/products2/PL/20/00/01/00/PL2000010027_card_lg.jpg)

Le floribunde, invece, sono ibridi delle rose tea e polyanta, hanno fiori di medie dimensioni, riuniti a grappoli, di grandezza intermedia tra le due specie. Sono adatte a formare cespugli.

A tal proposito ricordiamo che le rose possono suddividersi anche in base al loro portamento.
Abbiamo, quindi, le rose a cespuglio, rampicanti sarmentose, dette impropriamente rampicanti, perchè non si arrampicano spontaneamente, in quanto non hanno appigli come le normali rampicanti, ma devono essere guidate dal giardiniere.


(Origine foto: http://casa.atuttonet.it/images/2008/11/polka.jpg)

Se non fosse così, avendo steli molto lunghi, per il peso cascherebbero sul suolo.

Anche quelle ad alberello, per raggiungere questa forma, hanno bisogno dell'intervento dell'uomo.


(Origine foto:
http://www.windoweb.it/guida/famiglia/fiori_giardino_rosa.htm)

Sono costituite dall'innesto di tre rose: una per un piede forte, una per un tronco robusto ed una per una chioma attraente.

Le ibride rifiorenti sono state ottenute alla fine del XVIII secolo, incrociando Damascena, Bengalina e Bourbon. Come dice il nome hanno più periodi di fioritura: primavera, inizio estate , inizio autunno.



Le rose antiche sono rose presenti da secoli nei nostri giardini ed oltre che per la loro bellezza, hanno fascino per la loro storia: Centifolia, Gallica, Alba(la rosa simbolo degli York d'Inghilterra), Bourbon, Bengala, Noisette.

Per ultime ho lasciato delle rose, che mi sono particolarmente simpatiche: le lillipuzziane o miniatura.


(Origine foto:
http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/Rose-Kordana/D7055239.html)

Ne avevo una bellissima collezione, a cui per vari motivi ho dovuto per il momento rinunciare, ma riprenderò di sicuro.
In poco spazio è possibile avere un roseto in miniatura, che da tante soddisfazioni, alla pari delle sorelle più grandi.
L'attenzione dei selezionatori di rose, sull'onda del successo, che stanno avendo negli ultimi anni, si è concentrato anche su di loro, creandone numerose varietà.
Io a Maggio facevo il giro dei numerosi vivai, presenti nelle mie vicinanze e ne trovavo di davvero belle e particolari.

Una nota a parte vorrei fare relativamente alle rose blu, di cui ho già parlato in questo blog:

http://rosablu7007.blogspot.com/2009/06/creata-la-rosa-blu.html

Vorrei ricordare che le rose possono essere di tutti i colori, perfino nere e verdi, tranne che blu o almeno naturalmente parlando.
Adesso si è riusciti ad ottenerle in laboratorio, ma non è la stessa cosa.
C'è sempre la speranza, che improvvisamente una mutazione in natura, ci regali la tanto favoleggiata rosa blu.
Da qui la mia scelta di chiamarmi ROSA BLU.

Come abbiamo detto in precedenza c'è una grande varietà di rose, le quali in effetti sono piante abbastanza forti, che non hanno bisogno di attenzioni eccessive, ma tuttavia sono diverse tra loro e quando dobbiamo sceglierle, teniamo presente le caratteristiche più adatte al luogo a cui sono destinate.

Esse si adattano ad ogni tipo di terreno, ma sono da evitare quelli eccessivamente calcarei.
Il terreno adatto è quello ben concimato, profondo, ma senza ristagni d'acqua.
Si preferiscono terreni argillosi con pH neutro o leggermente acido.

La posizione deve essere soleggiata, ma evitare l'esposizione nelle ore, in cui il sole è più forte.
Ma come ho già scritto, le rose sono facilmente adattabili, sopravviverebbero ugualmente, se sane, in luoghi non perfettamente ideali.
Le cure necessarie sono innaffiature e concimature regolari, potature fatte come si deve nei periodi giusti ed a seconda della specie.

Molto spesso le rose sono interessate da malattie crittogramiche e da attacchi parassitari.
Cerchiamo di usare il meno possibile e solo in casi estremi, sostanze chimiche.
Si possono prevenire in maniera naturale, piantando piante di erba cipollina e di aglio tra le rose e preparando infusi di aglio.
Si combattono così contemporaneamente funghi e parassiti in maniera sana e naturale, sia per noi che per loro e per l'ambiente.

Dedicarsi al giardinaggio è un vero toccasana, anche se richiede impegno e passione.
Penso che molti dei disagi dell'uomo moderno, siano dovuti al suo allontanamento dalla natura di cui è parte, dal suo circondarsi di un mondo sempre più artificiale, che è pur parte di lui, frutto del suo ingegno, ma non deve farci dimenticare da dove veniamo, perchè ne abbiamo assoluto bisogno.

Un saluto a coloro che passeranno di qua....

venerdì 1 gennaio 2010

Auguri....




Come ogni anno arrivati a questo punto, tutti ci auguriamo che il nuovo anno sia migliore....ed è quello che vi auguro anch' io con tutto il cuore, che sia ricco di cose positive, che porti soddisfazioni personali, realizzazioni di desideri....ma di certo non ci illudiamo e siamo perfettamente consapevoli, che come ogni anno puntualmente si ripresenteranno eventi negativi e problemi.
Ed allora auguro a voi ed a me stessa una cosa molto preziosa e difficile da raggiungere: di ottenere e conservare sempre in ogni caso la serenità interiore, che, facendoci stare bene con noi stessi, ci aiuta a stare meglio anche con gli altri e ci da la forza necessaria per superare le difficoltà, che incontreremo.
Vi auguro di riuscire a ritagliarvi un po' di tempo per coccolarvi e realizzare voi stessi, cosa essenziale, perchè le cose nel bene o nel male vadano meglio nel nuovo anno.

Un megasorriso

Rosa