venerdì 31 dicembre 2010

Le frittelle di baccalà


Ci sono cose che, anche se il periodo magari non è dei più belli e lo spirito natalizio rimane un po' sommesso, in un attimo creano l' atmosfera della festa.
La famiglia che si riunisce nella casa addobbata per le feste ed i profumi delle pietanze, preparate ogni anno secondo tradizione familiare.
Tra le ricette che io....."la sora Rosa", preparo sempre per le feste natalizie, oltre agli struffoli già menzionati, ci sono le frittelle di baccalà ed ormai penso che oltre a richiamare le feste natalizie ai miei familiari, porti anche l'associarle a me.
Nate per l'esigenza di rendere più piacevole a chi non lo gradiva tanto, un cibo tipico della tradizione natalizia campana( e non solo), appunto il baccalà (devo dire che da piccola anche a me non piaceva molto, poi i gusti sono cambiati), di questo piatto non ho una vera ricetta, perchè creata a gusto mio e preparata, come si suol dire "ad occhio".
Io la preparo le due vigilie per quello che non dovrebbe essere il pranzo. ;-)
Se si usa baccalà sotto sale, bisogna tenerlo a bagno nell'acqua per tre giorni interi, cambiando ogni giorno l'acqua.
Quindi il giorno fatidico spinare ben bene il baccalà, togliere la pelle e sfilettarlo a mano.
Mettere i pezzetti in uno scolapasta per eliminare l'acqua residua.
Poi preparare la pastella: io ci metto un uovo, pepe, noce moscata, parmigiano o grana grattugiato, assolutamente niente sale, e poi farina e latte (mi regolo per la loro quantità, tenendo presente quella del baccalà e che deve essere una pastella abbastanza densa).
Versarci il baccalà, mescolare bene il tutto e poi friggere a cucchiate in abbondante olio bollente, rigirando almeno due volte per lato, finchè saranno ben asciutte e dorate.
Far assorbire l'olio in eccesso su carta assorbente o mettere a scolare in uno scolapasta.
La prossima volta voglio provare a mettere nell'impasto anche del prezzemolo tritato, sono sicura che ci sta benissimo, come nelle crocchette di merluzzo e nelle polpette di carne.



Buon assaggio..... alla prossima! :-)






Origine foto

sabato 25 dicembre 2010

Gli Struffoli!!!


Questo è il mio dolce natalizio preferito e non manco mai di prepararlo in questo periodo, anche più volte( per Natale, Capodanno, Epifania), se ne ho la possibilità e la volontà.
Per me è anche molto piacevole prepararlo ed inoltre è uso da noi farne regalo a parenti ed amici.
Nel suo aspetto finale richiama molto le decorazioni natalizie.
Infatti sono palline di pasta dolce, ricoperte da uno sciroppo di miele e decorate con confettini, codette colorate e canditi.
Questa è la mia ricetta personale, collaudata ed adattata nel tempo ai miei gusti personali, prendendo spunto da varie ricette.

Ingredienti per la pasta

Farina 500 g, 3 tuorli d'uovo e 3 uova intere (uova misura grande; consiglio di conservare il bianco da usare nel caso la pasta fosse troppo secca), zucchero 100 g, burro 70 g, un pizzico di sale, le bucce grattugiate di un limone e di un' arancia, un cucchiaio di alcool puro.

Procedimento

Impastare bene gli ingredienti, lavorare minino 10 minuti la pasta e poi lasciarla riposare un'ora o anche più in frigo coperta.
Poi col coltello tagliare a pezzettini la pasta fatta a bastoncini.
Per non farli attaccare passarli nella farina, scuotendoli però bene prima di friggerli.
Friggerli in olio di semi abbondante e caldo ( consiglio di usare quello tipo Friol), cambiandolo spesso, perchè tende a crearsi molta schiuma.
L'ideale sarebbe usare quelle pentole con retino all' interno, per immergerli e sollevarli con facilità.
Si può usare la friggitrice, se la quantità non è eccessiva, proprio per il problema della schiuma.
Io li friggo a 170° per 4/5 minuti.
Sono da considerarsi cotti al punto giusto, quando assumono una bella doratura.
Quindi toglierli dall'olio e metterli a scolare in una colapasta.
Intanto prepariamo la copertura.

Ingredienti per la copertura

250 g di miele (millefiori), 200 g di zucchero, 8 cucchiai d'acqua, frutta candita a pezzettini, diavolini, cannellini, confetti argentati, mandorle pelate.

Procedimento

Mettere in una pentola capiente il miele, lo zucchero e l'acqua e lasciare sul fuoco moderato, finchè la schiuma bianca scompaia e restino solo delle grandi bolle trasparenti.
Appena compariranno spegnere, altrimenti si rischia di bruciare tutto..
Attenti a questa cosa, perchè solo allora lo sciroppo sarà pronto e perfetto.
Versare subito gli struffoli, i canditi e le mandorle, mescolando bene il tutto.
Porre su un piatto grande presto e dargli la forma desiderata, prima che lo sciroppo si raffreddi e non sia più malleabile, aiutandosi, se necessario, anche con le mani bagnate.
Poi decorare con i confetti vari e ciliegie candite tagliate a metà, sempre prima che si soldifichi il tutto.


Buone feste a tutti! :-)




Origine foto: http://blog.chatta.it/vienna2/8512864/UNA-BUONA-DOMENICA.aspx

Auguri a tutti!!! :-)

giovedì 25 novembre 2010

La vita non è aspettare che la tempesta passi, ma imparare a danzare sotto la pioggia


Il vero amore non è né fisico né romantico.
Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà.
Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.
La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia!

(Kahlil Gibran)

La vita è un’enorme tela:


rovescia su di essa tutti i colori che puoi.

( Danny Kaye )

Quando si ride ci si lascia andare, si è nudi, ci si scopre.


Quando uno ride, vedi un po’ la sua anima.

E poi quando si ride ci si muove, ci si scuote, come un albero, e si lascia per terra le cose che gli altri possono vedere e magari cogliere.

Gli avari e coloro che non hanno niente da offrire, infatti, non ridono.

(R. Benigni)

mercoledì 24 novembre 2010

Sensazioni

Difficilmente il mio cuore si può ingannare, ma a volte finge di non vedere.

lunedì 22 novembre 2010

Solo perchè ti amo....




Just because I love you

That's the reason why

My soul is full of colors

Like the wings of a butterfly





Just because I love you

That's the reason why

My heart is a fluttering aspen leaf

When you pass by



* * *

Solo perchè ti amo

ecco perchè

la mia anima è piena di colori

come le ali di una farfalla.



Solo perchè ti amo

ecco perchè

il mio cuore è una tremula foglia di pioppo

quando mi passi accanto.



( Langston Hughes - trad. Patrizia Ananis on Facebook - foto di FikreesProjects on Deviantart )

sabato 6 novembre 2010

Farò della mia anima uno scrigno ♦ Kahlil Gibran



Farò della mia anima uno scrigno

per la tua anima,

del mio cuore una dimora

per la tua bellezza,

del mio petto un sepolcro

per le tue pene.

Ti amerò come le praterie amano la primavera,

e vivrò in te la vita di un fiore

sotto i raggi del sole.

Canterò il tuo nome come la valle

canta l'eco delle campane;

ascolterò il linguaggio della tua anima

come la spiaggia ascolta

la storia delle onde.




Origine foto: http://gazzenda.gazzetta.it/2008/09/un-abbraccio-puo-farci-stare-m.html

giovedì 4 novembre 2010

E sto abbracciato a te ♦ Pedro Salinas


Il modo tuo d'amare è lasciare che io ti ami.

Il sì con cui ti abbandoni è il silenzio.

I tuoi baci sono offrirmi le labbra perché io le baci.

Mai parole o abbracci mi diranno che esistevi e mi hai amato: mai.

Me lo dicono fogli bianchi, mappe, telefoni, presagi; tu, no.

E sto abbracciato a te senza chiederti nulla, per timore

che non sia vero che tu vivi e mi ami.

E sto abbracciato a te senza guardare e senza toccarti.

Non debba mai scoprire con domande, con carezze,

quella solitudine immensa

d'amarti solo io.




Origine foto: http://immagini.p2pforum.it/show.php/297021_abbracciati.jpg.html

mercoledì 3 novembre 2010

Il tuo sorriso ♦ Pablo Neruda



Toglimi il pane, se vuoi,

toglimi l'aria, ma

non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,

la lancia che sgrani,

l'acqua che d'improvviso

scoppia nella tua gioia,

la repentina onda

d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno

con gli occhi stanchi,

a volte, d'aver visto

la terra che non cambia,

ma entrando il tuo sorriso

sale al cielo cercandomi

ed apre per me tutte

le porte della vita.

Amor mio, nell'ora

più oscura sgrana

il tuo sorriso, e se d'improvviso

vedi che il mio sangue macchia

le pietre della strada,

ridi, perché il tuo riso

sarà per le mie mani

come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,

il tuo riso deve innalzare

la sua cascata di spuma,

e in primavera, amore,

voglio il tuo riso come

il fiore che attendevo,

il fiore azzurro, la rosa

della mia patria sonora.

Riditela della notte,

del giorno, della luna,

riditela delle strade

contorte dell'isola,

riditela di questo rozzo

ragazzo che ti ama,

ma quando apro gli occhi

e quando li richiudo,

quando i miei passi vanno,

quando tornano i miei passi,

negami il pane, l'aria,

la luce, la primavera,

ma il tuo sorriso mai,

perché io ne morrei.

martedì 2 novembre 2010

Il Torrone dei morti



Dalle nostre parti in questi giorni si mangia il torrone di ogni tipo e gusto.
Un tempo ai bambini si diceva che lo portassero i morti come dono e per questo motivo è chiamato "Torrone dei morti".
Non è il classico torrone duro fatto con miele e mandorle, ma è un torrone morbido e cremoso ricoperto da un guscio di cioccolato, riempito di creme al cioccolato, al caffè, alla mandorla, con l'aggiunta di frutta secca e candita; questi i più classici, ma anche gusti fragola, pistacchio........
Ci sono perfino i gusti cassata, zuppa inglese, tiramisù.
Ci si può quindi sbizzarrire con la fantasia e creare delle vere delizie per il palato.
Questo torrone è tipico della tradizione dolciaria napoletana. In effetti l'originale è quello costituito tutto di cioccolato, poi si sono create le varianti, mantenendo però sempre la presenza di cioccolata nel composto e soprattutto nel rivestimento.
Si usa comprarlo a fette di vari gusti e regalarne vassoietti ad amici e parenti, ma soprattutto era usanza regalarlo alle fidanzate.

Tanta dolcezza per esorcizzare l'inevitabile tristezza di questi giorni.....

Ed ecco la ricetta:

Ingredienti:
200 g di cioccolato fondente
400 g di cioccolato bianco
100 g di nocciole intere
150 g di nutella

Nella ricetta originale invece della nutella occorrerebbe la crema alba, che è una crema a base di grassi vegetali e zucchero, usata per rendere più morbido il cioccolato, quando occorre nei ripieni.
Purtroppo non è facile trovarla ed allora si sostituisce con la nutella o la crema gianduia.

Procedimento:
Sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria. Quando sarà sciolto, versarlo in uno stampo a "cassetta", tipo quello per plum cake, un po' alla volta, aspettando ogni volta che si asciughi, prima di versarne altro e facendo in modo che rivesta tutte le pareti del contenitore.
Bisogna creare uno spessore uniforme. Per farlo solidificare bene porlo in frigorifero per alcuni minuti.
Intanto sciogliere il cioccolato bianco a bagnomaria, aggiungendo poi anche la nutella e le nocciole.
Quando sarà ben sciolto ed omogeneo, versare il composto sullo strato di cioccolato fondente solidificato.
Mettere in frigo per l'intera notte. Quando sarà pronto, capovolgerlo ed ecco fatto!
Questa è la ricetta base, ma, come ho già detto, si possono creare anche delle varianti secondo nostro gusto e fantasia.

In questo sito ne ho trovata una deliziosa, vi posto il link. Penso non me ne vorrà la proprietaria, visto che le faccio pubblicità, ma se avrà qualcosa in contrario, me lo faccia sapere, che lo rimuoverò immediatamente:
http://www.misya.info/2009/10/30/torrone-dei-morti.htm











Origine foto:
http://genio.virgilio.it/questions/Torrone_ricetta_dei_morti_ricette_7359641968130/

martedì 26 ottobre 2010

Il giorno in cui mi sono amato per davvero ♦ Charlie Chaplin


Il giorno in cui mi sono amato per davvero

ho capito che in ogni circostanza ero al posto giusto,nel momento giusto. E allora ho potuto rilassarmi.

Oggi so che si chiama Stima di sé.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero

ho percepito che la mia ansia e sofferenza emozionale non erano altro che un segnale quando contrasto le mie convinzioni.

Oggi so che si chiama Autenticità.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero

ho cessato di volere una vita diversa ed ho cominciato a vedere che tutto quello che mi succede contribuisce alla mia crescita.

Oggi so che si chiama Maturità.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero

ho cominciato a vedere l’abuso nel forzare una situazione od una persona con l’unico scopo di ottenere ciò che voglio, sapendo benissimo che né la persona né io siamo pronte e che non è il momento.

Oggi so che si chiama Rispetto.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero

ho cominciato a liberarmi da tutto ciò che non mi era salutare, persone, situazioni, tutto ciò che abbassava la mia energia.

All’inizio la mia ragione chiamava questo Egoismo.

Oggi so che si chiama Amor Proprio.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero

ho smesso di temere il tempo libero ed ho smesso di elaborare tanti piani, ho abbandonato i grandi progetti per il futuro.

Oggi faccio ciò che è giusto, ciò che mi piace,quando mi piace e secondo il mio ritmo.

Oggi so che si chiama Semplicità.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero

ho smesso di voler sempre avere ragione e mi sono reso conto di tutte le volte in cui mi sono sbagliato.

Oggi so che si chiama Umiltà.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero

ho smesso di rivivere il passato e di preoccuparmi per il futuro.

Oggi vivo nel presente, lì dove la vita si svolge.

Oggi vivo una sola giornata alla volta e so che si chiama Pienezza.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero

ho capito che la mente poteva ingannarmi e deludermi ma che se la metto a servizio del cuore

diventa un’alleata preziosa.

Tutto questo è Saper vivere.







Origine foto: http://stilestili.com/il-piacere-di-piacersi/

martedì 19 ottobre 2010

Nulla può essere perfetto....

Quando sei troppo desideroso, che tutto vada alla perfezione, questo diventa la causa principale, perchè non lo sia.
Sorridi di qualche piccolo contrattempo, una reazione nervosa di sicuro rovina tutto.

Rilassati....

Prendi la vita con un pizzico di leggerezza.
Non essere severo e volere sempre troppo da te stesso.
Tutto viene in maniera naturale, senza forzature.
Ama quello che sei, apprezza la tua unicità.

Sii sicuro di te....

Possono farti sentire inferiore, solo se glielo permetti tu stesso.
Mantieni sempre vivo il fuoco dei tuoi doni, dei tuoi talenti.
E portali sempre a testa alta, con sicurezza.

venerdì 15 ottobre 2010

Saturno



È il pianeta dal caratteristico sistema di anelli esteso e luminoso. Ha l'aspetto di una stella luminosa e gialla.


Tra tutti i pianeti del Sistema Solare è il secondo per dimensioni.


Anch'esso, come Giove, ha un'atmosfera formata da nubi, ma di spessore inferiore e più fredda, con una struttura interna di idrogeno liquido ed elio e con un nucleo roccioso.


A livello dell' equatore è interessato da venti, che raggiungono i 1800 Km orari, che è la velocità massima raggiunta.


Il pianeta ha una densità media molto bassa, circa il 70% di quella dell'acqua.


La sua forma ellittica è conferita proprio dalla bassa densità e dalla sua rapida rotazione.


Ruota infatti intorno al suo asse in 10 ore e 14 minuti all'equatore, diminuendo di velocità andando verso i poli. Orbita intorno al Sole in 29,5 anni.


Ha il numero di satelliti più numeroso: ben 18.


Gli anelli di Saturno sono costituiti da particelle ghiacciate di diametro mai superiore a qualche metro.


Le orbite dei satelliti più vicini giacciono all'interno del piano degli anelli.


Dei 18 satelliti di Saturno, il più esteso è Titano (5150 Km di diametro), che è anche il secondo per grandezza, dopo Ganimede, di tutto il Sistema Solare ed è l'unico circondato da atmosfera.


Altri satelliti visibili sono Tethis, Dione, Iapetus, Enceladus e talvolta Mimas.


Caratteristico tra questi è Iapetus, che varia di quattro volte la propria luminosità a seconda del lato su cui si trova rispetto al pianeta: ha infatti un emisfero scuro ed uno brillante.






venerdì 8 ottobre 2010

Giove


Giove è il pianeta più grande del Sistema Solare ed è anche quello che ruota più velocemente intorno al suo asse ( solo 9 ore e 50 minuti). Orbita intorno al Sole in 11,9 anni.

È circondato da un'atmosfera nuvolosa, alta circa 1000 Km. Le nubi presentano diversa composizione a seconda della pressione atmosferica, inoltre a causa della sua veloce rotazione, esse risultano costituite da bande luminose alternate da scure.

La sua superficie, costituita da idrogeno ed elio e da piccole quantità di ammoniaca, metano ed acqua, a causa dell'alta pressione, si mantiene allo stato liquido.

Negli strati più profondi l'idrogeno liquido si comporta come un metallo fuso ed i moti convettivi originano un intenso campo magnetico, avvertibile per lunghe distanze nello spazio.

Giove con la sua grande forza gravitazionale contribuisce con il Sole ad influenzare la struttura del Sistema Solare, poichè essa bilancia le orbite degli altri pianeti.

Il centro del pianeta con molta probabilità si presenta roccioso, costituito da carbonio e silicati di ferro.

In genere le sue strutture nuvolose durano poche settimane, ma ce ne sono alcune che sono durate anche mezzo secolo.

Una di queste è una struttura caratteristica di Giove, che si trova sul bordo meridionale della fascia equatoriale sud ed è chiamata " La grande macchia rossa", un'immenso vortice brillante.

Esso è il pianeta più luminoso dopo Venere e per questa sua caratteristica è visibile anche con un binocolo, soprattutto quando si trova in opposizione e cioè ogni 13 mesi.

Si conoscono di Giove 16 satelliti, ma i principali sono i quattro galileiani, chiamati così, perchè furono osservati per la prima volta da Galilei: Io, Europa, Ganimede e Callisto.

Per la sua composizione simile a quella solare e per le sue dimensioni, Giove è considerato una stella fallita, per diventarlo avrebbe dovuto accrescere le sua massa di 75-80 volte.

In molte culture del passato ha avuto un ruolo molto importante nelle credenze religiose, tra queste Babilonesi, Greci e Romani, che gli hanno appunto dato il nome del re degli dei.


giovedì 30 settembre 2010

Marte



È uno dei pianeti rocciosi, di dimensioni poco superiori alla metà della Terra(6794 Km di diametro).

Presenta molte caratteristiche comuni con essa, tanto che si è sempre fantasticato che in passato su Marte ci fosse la vita(i cosidetti Marziani) ed ancora adesso si ipotizza che quando il clima era più caldo ci potesse essere acqua allo stato liquido e quindi, probabilmente, anche vita.

Come la Terra ha un giorno di 24 ore, una suddivisione stagionale simile a quella terreste, calotte di acqua ghiacciata.

Grandi differenze sono: un'atmosfera molto tenue e priva di ossigeno e la temperatura, che difficilmente supera lo zero.

È chiamato il pianeta rosso, perchè è coperto da distese desertiche pianeggianti, di colore rossastro, dovuto alla grande quantità di ossido di ferro presente.

Presenta un misto di zone brune e rosse, dove quelle brune sono costituite da rocce nude e quelle rosse da polvere finissima rossa.

Marte orbita intorno al Sole in 687 giorni ed intorno al suo asse in 24 h e 37'.

Esso è più facilmente osservabile, quando si trova in opposizione(cioè quando la terra è tra esso ed il sole) cosa che avviene ogni due anni e due mesi, ma, poichè la sua orbita è fortemente ellittica, la distanza dalla terra varia molto, e quindi le opposizioni più favorevoli sono ogni 15-17 anni.

La sua atmosfera è costituita in gran parte di anidride carbonica, che a livello dei poli ghiaccia, depositandosi in uno strato solido.

Presenta foschie mattuttine e nubi ad alta quota e durante il suo anno si verificano tempeste locali di polveri, che spesso possono interessare anche l'intero globo, avvolgendolo completamente nella polvere.

Intorno a Marte orbitano due satelliti, Phobos e Dumas, che, a causa della loro forma fortemente irregolare, si pensa fossero asteroidi, catturati dal suo campo gravitazionale.

La loro superficie è costellata da crateri.

L'aspetto di Marte varia nettamente, a seconda se si considera l'emisfero settentrionale o quello meridionale.

Quello settentrionale ha un aspetto più omogeneo e l'altezza media è minore.

Quello meridionale presenta altipiani, la cui superficie è ricca di crateri, causati da impatti meteoritici.

Possiede vulcani enormi, di cui il più spettacolare è il monte Olympus, la cui base misura 600 Km e l'altezza 27 Km.

È spesso coperto da nubi bianche.

Presenta poi un sistema di canyon, che lo attraversa per 4000 Km ed è visibile come una striscia scura con il telescopio dalla terra.

La superficie di Marte è desertica e ghiacciata per molti km di profondità.

Come abbiamo già accennato, per le sue caratteristiche si pensa che Marte possa aver ospitato la vita o addirittura la ospiti ancora adesso con alcune forme microbiche estremofile.

Si è arrivati a questa conclusione in seguito al ritrovamento nel meteorite ALH 84001, che si pensa, sia provenuto da Marte, di alcune microscopiche strutture, che potrebbero essere microbi fossilizzati.

Avvalorano questa ipotesi anche i rivelamenti da parte delle sonde mandate su Marte, prima di metano e poi anche di formaldeide, che potrebbe essere indice di vita microbica.

Ma questi elementi a nostra disposizione non sono ancora sufficienti ad avere la certezza, che ci sia vita, anche solo a livello microscopico.

Potremmo, forse, avere una risposta definitiva nel 2016, quando l'Astrobiology Field Laboratory volerà sul pianeta per saperne di più.



Origine foto: http://www.inaf.it/news_cartella/luna-marte-infinito/luna-marte-infinito

sabato 28 agosto 2010

Polpettone dell'orto

Questa è una ricetta allo stesso tempo sana, perchè ricca di verdure, ma anche "sfiziosa", perchè simile ad un gateau di patate.

Ingredienti: 500 g di patate, 300 g di fagiolini, 200 g di carote, 100 g di gruyere, un uovo ed un albume, 1 cipolla, 10 foglie di basilico, qualche stelo di erba cipollina, pangrattato, 3 cuchiai di olio d'oliva, brodo, sale, pepe, noce moscata e, se si vuole, anche salsa di pomodoro.

Pulite le verdure e fate bollire, in pentole separate, le patate in acqua salata per circa 35 minuti , le carote per 25 minuti circa ed i fagiolini per 15-20 minuti.
Grattuggiate il formaggio, tritate il basilico e l'erba cipollina.
Pelate le patate e schiacciatele con una forchetta, tagliate a tocchetti le altre verdure, unitele alla cipolla che avrete fatta soffriggre in due cucchiai di olio d'oliva ed infine aggiungete sale, pepe e noce moscata.
A parte sbattete l'albume ed il tuorlo con le erbette tritate ed il formaggio ed unite il tutto alle verdure.
Incorporate un po' di pangrattato per dare una maggior consistenza e date al composto la forma di un polpettone, che passerete nel pangrattato.
Infine adagiatelo in una pirofila, unta con un cucchiaio di olio d'oliva e cuocetelo in forno caldo a 200°C per 40 minuti, irrorandolo ogni tanto con del brodo.
Quando è pronto servitelo a fette e, se desiderate, aggiungete salsa di pomodoro.


Bon appétit.... :-)

mercoledì 14 luglio 2010

La Luna




Essa è l'unico satellite della nostra Terra( per questo motivo il termine luna è usato anche come sinonimo di satellite), formatosi, probabilmente, 4.5 miliardi di anni fà, allorchè un pianeta di dimensioni simili a quelle di Marte, entrò in collisione con la Terra.
Dall'impatto ne scaturirono una serie di frammenti, che entrati in orbita, si aggregarono, formando la Luna.
Non ha atmosfera, quindi, soprattutto nel primo miliardo di anni, è stata sottoposta a continui impatti meteoritici, che ne hanno creato la caratteristica superficie, ricca di crateri.
La Luna orbita intorno alla Terra in 27 giorni e 7 ore ed impiega lo stesso tempo a ruotare intorno al suo asse.
Perciò noi possiamo vedere della Luna, sempre la stessa faccia.
È costituita da immensi bassipiani scuri, i cosidetti mari (così chiamati, perchè un tempo si riteneva che davvero lo fossero), originati dalla lava fusa, che sgorgò dall'interno agli inizi, ed altipiani, che risultano più luminosi all'osservazione ad occhio nudo.
Muniti di binocolo, potremo vedere numerose catene montuose e crateri.
I mari contengono un numero minore di crateri e di grandi dimensioni, rispetto agli altipiani, che ne sono costellati e presentano varie dimensioni.
La maggior parte dei crateri sono dovuti ad impatti meteoritici, una piccola parte, invece, sono di origine vulcanica.
La porzione di superficie lunare illuminata dal sole, varia in relazione alla posizione orbitale, abbiamo così le fasi lunari.
Durante la Luna nuova la faccia visibile è totalmente in ombra, in seguito la superficie aumenta fino ad arrivare alla Luna piena e si hanno poi le fasi decrescenti.


(Origine foto: http://web.tiscali.it/alaweb/)

Quando la Luna entra nel cono d'ombra della Terra, che passa davanti al Sole, abbiamo le eclissi.
In un anno possono verificarsene fino a tre o anche nessuna.
Sono visibili da numerosi punti della Terra, dove la Luna appare sopra all'orizzonte.
Durante le eclissi di Luna può aversi il cosidetto fenomeno della Luna rossa, che è un fenomeno ottico di rifrazione e scattering di Rayleig.
La luce solare attraversa l'atmosfera terrestre, che si comporta da prisma, e subisce una rifrazione differenziale (dal viola cupo al rosso scuro).
I raggi rossi sono meno diffusi dall'aria, mentre quelli blu-violetti sono più sparpagliati e per questo motivo il cielo è azzurro ed il Sole è rosso all'orizzonte.
Durante l'eclisse la Luna non è raggiunta dalla luce del Sole, ma viene illuminata dalla luce riflessa dall'atmosfera, in prevalenza rossa.


(Origine foto: http://membri.miglioriamo.it/change/files/2009/09/luna11.jpg)


La Luna ha da sempre ispirato misticità e mistero ed è stata associata perciò a varie divinità, soprattutto femminili, come le greche Selene ed Artemide e le romane Luna e Diana.
Ma anche maschili come Nanna o Sin dei Mesopotamici, Thoth degli Egiziani, Men dei Frigi ed il dio giapponese Tsukuyomi.
Ha ispirato ed ispira racconti fantastici o romantici.
Un gemma in più che rende il nostro mondo meraviglioso.




Origine foto iniziale: http://www.ecologiae.com/wp-content/uploads/2008/06/luna.jpg

martedì 13 luglio 2010

La Terra



Tra tutti i pianeti del Sistema Solare è unico nel suo genere, con la sua atmosfera ricca di ossigeno ed azoto e perchè coperta per la maggior parte d'acqua( più del 70%).
Per queste sue caratteristiche è l'unico pianeta, tra quelli conosciuti, a poter ospitare la vita.
È il terzo pianeta dal sole ed il più grande tra i quattro pianeti rocciosi.
Lo strato di gas, che la circonda, la protegge dalle eccessive radiazioni solari e da impatti meteoritici.
La giusta distanza dal sole e la densità dello strato gassoso fanno sì che ci sia la temperatura adatta, a conservare lo stato dell'acqua in forma liquida.
Le piante, grazie alla fotosintesi clorofilliana, trasformano anidride carbonica ed acqua in glucosio ed ossigeno, necessario per la vita.
C'è inoltre un'efficace ridistribuzione dell'energia termica dall'equatore ai poli, grazie alla circolazione atmosferica.


(Origine foto: http://www.chupacabramania.com/articoli/misteri/la_terra_cava.htm )

La Terra è costituita da un nucleo di ferro e nichel, che si mantiene allo stato liquido negli strati più esterni.
Esso è responsabile del campo magnetico intorno alla terra, detto Magnetosfera.
Il nucleo è circondato da uno strato solido o plastico, il Mantello.
La superficie terrestre è costituita da placche, che si muovono, ora allontanandosi, ora avvicinandosi, causando ai loro margini la formazione di catene montuose, vulcani, terremoti.
L'attrazione gravitazionale esercitata dal Sole e dalla Luna, determina un'oscillazione conica dell'asse di rotazione terrestre: un'oscillazione completa richiede 25000 anni.
Questo moto è chiamato Precessione.
L'asse terrestre, inclinato di 23.5°, determina il ciclo delle stagioni, in base alla posizione orbitale, rispetto al sole.
Come ben sappiamo, la Terra ruota intorno al suo asse in 24 ore ed orbita intorno al sole in 365 giorni(Rivoluzione).
La Luna, con la sua attrazione gravitazionale, determina, inoltre, le maree, un moto periodico di ampie masse d'acqua, che s'innalzano e si abbassano.
Questo è il nostro pianeta.....una meraviglia, che noi essere umani stiamo con tutto l'impegno, cercando di alterare e portare alla distruzione.
Ma distrutta la sua natura, distrutto il suo equilibrio, saremo finiti anche noi.
Questa cosa così ovvia e semplice, la tanto intelligente creatura, che è l'uomo sembra non capire.


Origine foto iniziale: http://mysterium.blogosfere.it/2009/06/ricerca-californiana-la-terra-potrebbe-essere-abitabile-per-altri-23-miliardi-di-anni.html

sabato 5 giugno 2010

Sogni attraverso una parete: il trompe l'oil

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È l'arte di creare illusioni prospettiche per dilatare lo spazio di un ambiente.
Aprendo una finestra immaginaria, un arco su una parete, uno squarcio di cielo su un soffitto, ma si usa anche per creare l'illusione di un materiale diverso, dipingendo le venature del marmo, o semplicemente per arricchire pareti con finte librerie o finti tralicci con rampicanti.
Il termine francese trompe l'oil si traduce, infatti, letteralmente "inganna l'occhio".

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Non si sa con precisione, quando si sia iniziato a dipingere in questo modo e per questo scopo.
Sulle pareti di alcune tombe egizie di oltre duemila anni avanti Cristo, ci sono dipinti raffiguranti un "corteo" di oche che sfila lungo la parete tombale.
Sono una diversa dall'altra, c'è molta attenzione ai particolari, ma sono molto stilizzate, non c'è alcuna prospettiva.

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Il trompe l'oil, come lo si intende oggi, nasce in Grecia nel periodo Ellenistico con l'avvento di nuove tecniche prospettiche.
I Romani però lo utilizzarono al meglio in tutte le possibilità, che questa tecnica offre.
Nei secoli successivi rimase sempre in auge, raggiungendo il suo acmè in epoca barocca.

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Nel Settecento, invece, con la diffusione dello stile Rococò conobbe un declino, in quanto si preferiva un tipo di pittura parietale, fatta di figure bidimensionali, senza alcuna ricerca illusionistica.


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I supporti e le tecniche da usare sono diversi a seconda delle esigenze, dei gusti e della predisposizione dell'artista.


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