giovedì 25 novembre 2010

La vita non è aspettare che la tempesta passi, ma imparare a danzare sotto la pioggia


Il vero amore non è né fisico né romantico.
Il vero amore è l'accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà.
Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno.
La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia!

(Kahlil Gibran)

La vita è un’enorme tela:


rovescia su di essa tutti i colori che puoi.

( Danny Kaye )

Quando si ride ci si lascia andare, si è nudi, ci si scopre.


Quando uno ride, vedi un po’ la sua anima.

E poi quando si ride ci si muove, ci si scuote, come un albero, e si lascia per terra le cose che gli altri possono vedere e magari cogliere.

Gli avari e coloro che non hanno niente da offrire, infatti, non ridono.

(R. Benigni)

mercoledì 24 novembre 2010

Sensazioni

Difficilmente il mio cuore si può ingannare, ma a volte finge di non vedere.

lunedì 22 novembre 2010

Solo perchè ti amo....




Just because I love you

That's the reason why

My soul is full of colors

Like the wings of a butterfly





Just because I love you

That's the reason why

My heart is a fluttering aspen leaf

When you pass by



* * *

Solo perchè ti amo

ecco perchè

la mia anima è piena di colori

come le ali di una farfalla.



Solo perchè ti amo

ecco perchè

il mio cuore è una tremula foglia di pioppo

quando mi passi accanto.



( Langston Hughes - trad. Patrizia Ananis on Facebook - foto di FikreesProjects on Deviantart )

domenica 7 novembre 2010

sabato 6 novembre 2010

Farò della mia anima uno scrigno ♦ Kahlil Gibran



Farò della mia anima uno scrigno

per la tua anima,

del mio cuore una dimora

per la tua bellezza,

del mio petto un sepolcro

per le tue pene.

Ti amerò come le praterie amano la primavera,

e vivrò in te la vita di un fiore

sotto i raggi del sole.

Canterò il tuo nome come la valle

canta l'eco delle campane;

ascolterò il linguaggio della tua anima

come la spiaggia ascolta

la storia delle onde.




Origine foto: http://gazzenda.gazzetta.it/2008/09/un-abbraccio-puo-farci-stare-m.html

giovedì 4 novembre 2010

E sto abbracciato a te ♦ Pedro Salinas


Il modo tuo d'amare è lasciare che io ti ami.

Il sì con cui ti abbandoni è il silenzio.

I tuoi baci sono offrirmi le labbra perché io le baci.

Mai parole o abbracci mi diranno che esistevi e mi hai amato: mai.

Me lo dicono fogli bianchi, mappe, telefoni, presagi; tu, no.

E sto abbracciato a te senza chiederti nulla, per timore

che non sia vero che tu vivi e mi ami.

E sto abbracciato a te senza guardare e senza toccarti.

Non debba mai scoprire con domande, con carezze,

quella solitudine immensa

d'amarti solo io.




Origine foto: http://immagini.p2pforum.it/show.php/297021_abbracciati.jpg.html

mercoledì 3 novembre 2010

Il tuo sorriso ♦ Pablo Neruda



Toglimi il pane, se vuoi,

toglimi l'aria, ma

non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,

la lancia che sgrani,

l'acqua che d'improvviso

scoppia nella tua gioia,

la repentina onda

d'argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno

con gli occhi stanchi,

a volte, d'aver visto

la terra che non cambia,

ma entrando il tuo sorriso

sale al cielo cercandomi

ed apre per me tutte

le porte della vita.

Amor mio, nell'ora

più oscura sgrana

il tuo sorriso, e se d'improvviso

vedi che il mio sangue macchia

le pietre della strada,

ridi, perché il tuo riso

sarà per le mie mani

come una spada fresca.

Vicino al mare, d'autunno,

il tuo riso deve innalzare

la sua cascata di spuma,

e in primavera, amore,

voglio il tuo riso come

il fiore che attendevo,

il fiore azzurro, la rosa

della mia patria sonora.

Riditela della notte,

del giorno, della luna,

riditela delle strade

contorte dell'isola,

riditela di questo rozzo

ragazzo che ti ama,

ma quando apro gli occhi

e quando li richiudo,

quando i miei passi vanno,

quando tornano i miei passi,

negami il pane, l'aria,

la luce, la primavera,

ma il tuo sorriso mai,

perché io ne morrei.

martedì 2 novembre 2010

Il Torrone dei morti



Dalle nostre parti in questi giorni si mangia il torrone di ogni tipo e gusto.
Un tempo ai bambini si diceva che lo portassero i morti come dono e per questo motivo è chiamato "Torrone dei morti".
Non è il classico torrone duro fatto con miele e mandorle, ma è un torrone morbido e cremoso ricoperto da un guscio di cioccolato, riempito di creme al cioccolato, al caffè, alla mandorla, con l'aggiunta di frutta secca e candita; questi i più classici, ma anche gusti fragola, pistacchio........
Ci sono perfino i gusti cassata, zuppa inglese, tiramisù.
Ci si può quindi sbizzarrire con la fantasia e creare delle vere delizie per il palato.
Questo torrone è tipico della tradizione dolciaria napoletana. In effetti l'originale è quello costituito tutto di cioccolato, poi si sono create le varianti, mantenendo però sempre la presenza di cioccolata nel composto e soprattutto nel rivestimento.
Si usa comprarlo a fette di vari gusti e regalarne vassoietti ad amici e parenti, ma soprattutto era usanza regalarlo alle fidanzate.

Tanta dolcezza per esorcizzare l'inevitabile tristezza di questi giorni.....

Ed ecco la ricetta:

Ingredienti:
200 g di cioccolato fondente
400 g di cioccolato bianco
100 g di nocciole intere
150 g di nutella

Nella ricetta originale invece della nutella occorrerebbe la crema alba, che è una crema a base di grassi vegetali e zucchero, usata per rendere più morbido il cioccolato, quando occorre nei ripieni.
Purtroppo non è facile trovarla ed allora si sostituisce con la nutella o la crema gianduia.

Procedimento:
Sciogliere il cioccolato fondente a bagnomaria. Quando sarà sciolto, versarlo in uno stampo a "cassetta", tipo quello per plum cake, un po' alla volta, aspettando ogni volta che si asciughi, prima di versarne altro e facendo in modo che rivesta tutte le pareti del contenitore.
Bisogna creare uno spessore uniforme. Per farlo solidificare bene porlo in frigorifero per alcuni minuti.
Intanto sciogliere il cioccolato bianco a bagnomaria, aggiungendo poi anche la nutella e le nocciole.
Quando sarà ben sciolto ed omogeneo, versare il composto sullo strato di cioccolato fondente solidificato.
Mettere in frigo per l'intera notte. Quando sarà pronto, capovolgerlo ed ecco fatto!
Questa è la ricetta base, ma, come ho già detto, si possono creare anche delle varianti secondo nostro gusto e fantasia.

In questo sito ne ho trovata una deliziosa, vi posto il link. Penso non me ne vorrà la proprietaria, visto che le faccio pubblicità, ma se avrà qualcosa in contrario, me lo faccia sapere, che lo rimuoverò immediatamente:
http://www.misya.info/2009/10/30/torrone-dei-morti.htm











Origine foto:
http://genio.virgilio.it/questions/Torrone_ricetta_dei_morti_ricette_7359641968130/